Senza alcol: giorno uno

Questa volta sono determinata.
Quante volte me lo sono detto?
No, questa deve essere quella buona. Lo deve essere.
Quindi, qui ed ora mi impegno: basta alcol.

Ci penso, ci ripenso. Basta, ho detto. L’ho detto e sentito più e più volte.
Piango e lo voglio. Lo odio e lo stringo tra le dita.
Un sorso, la tensione scende. Per una sera posso concedermelo.
Una sera in più farà la differenza?

È una farsa che si ripete da più di due anni, ormai.
La farsa di voler smettere.
Perché questa volta dovrebbe essere diverso?

Troppi perché rimbombano nell’anima.
E l’orgoglio si fa forte.
Sì, questa volta posso.
Posso perché ho qualcuno accanto.
Perché sento che ho una vita per cui vivere. Da non affogare e dimenticare.
Perché la ripetitività mi esplode in testa, ho bisogno di aria fresca.
Perché il mio corpo è spento e ho solo 27 anni.

Perché mi conosco e so che i rimpianti sono più taglienti di una lama.
E so crearli dal niente e portarmeli dietro per anni. Per una vita intera.
Il rimpianto di aver cancellato anni dalla memoria,
di aver schiacciato la salute con il macigno di una dipendenza,
di aver negato a me stessa di costruire una vita ricca di soddisfazioni, affetti.
Questi rimpianti non mi avranno.
Perché non nasceranno.

Ieri il primo giorno, domani il terzo.
Ed una vita a seguire.

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